CHI SONO.

 

Sono una persona sensibile ed emotiva, lo ero già da bambina.

Le cose che possono sembrare piccolezze mi hanno sempre coinvolto. Mi lasciavo affascinare dai dettagli delle cose e dentro di esse mi perdevo.

L’arte mi ha sempre attratta.

Avevo già intuito fosse un campo in cui avrei potuto esprimere la mia curiosità verso l’esistenza.

Quella stessa curiosità la esternavo attraverso il disegno. Cercavo di capire come funzionasse il mondo e l’arte mi permetteva di tradurre la mia esperienza, la mia percezione, in qualcosa di visibile.

Ricordo che un giorno (quando ancora frequentavo le elementari) ho disegnato una scena nella savana.
C’era un leone che azzannava una zebra, ferendola. La ferita era rossa e sanguinante.
Ero una bambina piuttosto piccola, ma percepivo già l’intensità di quella scena, per me affascinante tanto quanto impressionante.

Forse non ero ancora in grado di rendermene conto, ma l’arte mi stava già portando verso l’esplorazione di tematiche profonde.

Con un interesse così viscerale il mio percorso scolastico non poteva che essere in ambito artistico, così mi sono iscritta prima al Liceo artistico e poi all’Accademia di belle arti, dove mi sono laureata in Pittura.

È stato un percorso meraviglioso che mi ha insegnato tanto, ma penso sia solamente l’origine di un processo che durerà tutta la vita.

Per stare veramente bene non mi immagino a fare nient’altro che arte, in senso lato.

Mi fa sentire viva, mi fa sentire libera. Ho la forte sensazione che l’arte migliori il mondo. La percepisco come una fonte inesauribile di scoperta e di crescita.
Lavoro principalmente con la pittura ad olio e con la grafite, ma non sono gli unici mezzi che amo e utilizzo.

Come dicevo prima, l’arte è una fonte inesauribile di esplorazione, e i modi di fare arte sono infiniti.

La musica mi coinvolge profondamente. L’ascolto e la canto costantemente, ed è elemento imprescindibile nel mio processo creativo.
All’età di 11 anni ho iniziato a studiare pianoforte. Ho intenzione di imparare a comporre per poter far dialogare immagini e suoni.

È curioso come una cosa tiri l’altra e alla fine ci si ritrovi a creare contaminazioni inaspettate.

Mi piace scrivere i miei pensieri, sotto forma poetica, abbinando immagini o elementi della natura.
Mi sento in un flusso dove ogni esperienza della mia vita contribuisce a creare una traccia del mio vissuto.
Il mio obiettivo è quello di creare opere con una profonda risonanza emotiva, alle quali gli altri possano connettersi.

FRAMMENTI DI ME.

Sulla mia caviglia destra ho tatuato questo:

Mi sono ispirata a Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry.

L’ho fatto per ricordarmi di mantenere il contatto con il mio bambino interiore. Ho voluto inciderlo sulla mia pelle, perché fungesse da monito, ricordandomi di andare sempre oltre.

Perché come dice il Piccolo Principe:

L’essenziale è invisibile agli occhi. 

Per arrivarci bisogna andare oltre la superficie, in profondità.

DI CHE COSA MI NUTRO

Mi nutro di tramonti.

Non li vivo soltanto nella loro visione romanticizzata.

Entro in euforia quando guardo i contrasti cromatici del paesaggio crepuscolare. La luce rossa riempie le cose di calore. Ma non è solo questo.
Mi piace perché rappresenta un momento meditativo in cui tiro le somme di ciò che è stato.

È un rituale in cui ho l’occasione di domandarmi se questo tramonto mi ha avvicinato alla persona che vorrei essere.

Quando ero a Granada, in Spagna, praticamente ogni giorno mi recavo in un mirador e guardavo il tramonto.

Voglio costruirmi una vita che mi permetta di scegliere quando andare a vedere il tramonto.

Mi nutro di natura.

Ho passato la mia infanzia nel fango, tra i torrenti, sotto gli alberi.

Non si riesce a dedurre guardando i miei quadri, ma la natura è una delle mie più grandi ispirazioni. Mi accende la creatività. Risveglia i miei sensi.

I giochi di ombre e luci, le texture di ogni elemento naturale, i suoni e gli odori sono una fonte di input artistici inesauribile.

Sarà forse per questo, ma ho un’ossessione per le foglie. Raccolgo quelle cadute, ne ho una marea, le conservo negli sketchbook, diventano parte del mio diario. Sono poetiche, mi parlano.

Mi nutro di yoga.

Ho iniziato per gioco, ma è diventata la mia ancora.

Mi aiuta a gestire le mie emozioni, mi ha insegnato a “sentire” il mio corpo, a muovermi come se mi amassi.

Nicole David, artista poliedrica di Belluno.

Mi nutro di un percorso di
crescita personale.

Sono sempre stata molto sensibile e le emozioni una volta mi travolgevano completamente. Quando mi sentivo male per qualcosa non sapevo come uscirne, spesso perché non ne ero neanche consapevole.

Poi c’è stato qualcosa dentro di me che mi ha spinto a cercare di capirmi meglio.

Ho avuto l’enorme fortuna di iniziare un percorso con una persona molto speciale, (E.B) una life-coach che mi ha guidato e mi guida tutt’ora nella mia crescita come essere umano.

Mi sono avvicinata alla psicologia, un campo che ispira tantissimo la mia ricerca artistica.

L’identità dell’essere umano e la sua esperienza come essere emotivo in questa terra sono l’essenza del mio lavoro.

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